Biografia di Nina Berberova
Nazione: Russia
Nina Nikolaevna Berberova nacque a San Pietroburgo, Russia il giorno 8 agosto 1901 e morì a Filadelfia, Pennsylvania, USA il 26 settembre 1993. Fu una scrittrice.
Era figlia di un funzionario del Ministero delle Finanze, armeno, e di una madre russa. Cresciuta in un contesto borghese, la sua vita cambiò drasticamente dopo la Rivoluzione russa del 1917. Temendo per la propria sicurezza a causa delle persecuzioni contro i borghesi da parte del regime comunista, nel 1922 lasciò la Russia. Dopo un periodo di transito in Germania, Cecoslovacchia e Italia, dove fu parte dell'entourage del famoso scrittore Maksim Gor'kij, si stabilì a Parigi nel 1925.
Durante gli anni parigini, Berberova divenne una figura attiva nella comunità degli esuli russi, contribuendo a pubblicazioni come Posledniye Novosti ("Ultime notizie") e scrivendo racconti, poesie e articoli critici. Le sue opere più significative di questo periodo includono Bijankurskie prazdniki ("Le feste di Billancourt") e Oblegchenie uchasti ("Sollievo del destino"). Nel 1936 pubblicò anche una biografia controversa di Čajkovskij, Il ragazzo di vetro, che rivelava l'omosessualità del compositore.
Nina Berberova visse a Parigi fino al 1950, anno in cui emigrò negli Stati Uniti. Qui continuò la sua carriera accademica insegnando russo prima alla Yale University e poi alla Princeton University fino al 1971.
Dopo decenni di esilio, tornò in Russia nel 1989 per un breve soggiorno. Morì nel 1993 a Filadelfia, dopo aver vissuto una vita segnata dall'esilio e dalla riflessione sulla condizione degli emigrati.
Nina Berberova è ricordata come una delle voci più significative della letteratura russa del XX secolo. Le sue opere offrono uno sguardo profondo sulla vita degli esuli russi e sulla nostalgia per una patria perduta. La sua autobiografia Kursiv moj ("Il corsivo è mio"), pubblicata nel 1969, racconta le sue esperienze di vita e il suo percorso artistico.
Era figlia di un funzionario del Ministero delle Finanze, armeno, e di una madre russa. Cresciuta in un contesto borghese, la sua vita cambiò drasticamente dopo la Rivoluzione russa del 1917. Temendo per la propria sicurezza a causa delle persecuzioni contro i borghesi da parte del regime comunista, nel 1922 lasciò la Russia. Dopo un periodo di transito in Germania, Cecoslovacchia e Italia, dove fu parte dell'entourage del famoso scrittore Maksim Gor'kij, si stabilì a Parigi nel 1925.
Durante gli anni parigini, Berberova divenne una figura attiva nella comunità degli esuli russi, contribuendo a pubblicazioni come Posledniye Novosti ("Ultime notizie") e scrivendo racconti, poesie e articoli critici. Le sue opere più significative di questo periodo includono Bijankurskie prazdniki ("Le feste di Billancourt") e Oblegchenie uchasti ("Sollievo del destino"). Nel 1936 pubblicò anche una biografia controversa di Čajkovskij, Il ragazzo di vetro, che rivelava l'omosessualità del compositore.
Nina Berberova visse a Parigi fino al 1950, anno in cui emigrò negli Stati Uniti. Qui continuò la sua carriera accademica insegnando russo prima alla Yale University e poi alla Princeton University fino al 1971.
Dopo decenni di esilio, tornò in Russia nel 1989 per un breve soggiorno. Morì nel 1993 a Filadelfia, dopo aver vissuto una vita segnata dall'esilio e dalla riflessione sulla condizione degli emigrati.
Nina Berberova è ricordata come una delle voci più significative della letteratura russa del XX secolo. Le sue opere offrono uno sguardo profondo sulla vita degli esuli russi e sulla nostalgia per una patria perduta. La sua autobiografia Kursiv moj ("Il corsivo è mio"), pubblicata nel 1969, racconta le sue esperienze di vita e il suo percorso artistico.
Frasi di Nina Berberova
Abbiamo un totale di 6 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Ciò che andato via non può essere migliore di ciò che è rimasto.
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