Biografia di Ingeborg Bachmann

Ingeborg Bachmann
Nazione: Austria    
Ingeborg Bachmann nacque a Klagenfurt, Austria il 25 giugno 1926 e morì a Roma il 17 ottobre 1973. Fu poetessa, giornalista e scrittrice.

Crebbe in Carinzia durante la seconda guerra mondiale e si formò presso le università di Graz, Innsbruck e Vienna. Conseguì il dottorato in filosofia a Vienna nel 1950. La carriera letteraria iniziò seriamente nel 1952, quando lesse le sue poesie ai membri del Gruppe 47, un gruppo d'avanguardia. Produsse due volumi di versi, Die gestundete Zeit (1953) sul senso di urgenza prodotto dallo scorrere del tempo, e Anrufung des grossen Bären (1956), con poesie di fantasia e mitologia. Dei suoi numerosi radiodrammi, il più noto è Der gute Gott von Manhattan (1958, in tre radiodrammi). Trasmesso per la prima volta il 29 maggio 1958, parla di una coppia attaccata da un gruppo segreto che cerca di distruggere ogni traccia d'amore.
Dopo le cinque importanti lezioni di letteratura tenute all'Università di Francoforte nel 1959-60, la sua attenzione si spostò dalla poesia alla narrativa. In questo periodo scrisse anche i libretti delle opere di Hans Werner Henze Der Prinz von Homberg (1960 da un dramma di Heinrich von Kleist) e Der junge Lord (1965, da una favola di Wilhelm Hauff). Tra i suoi scritti in prosa, Das dreissigtse Jahr (1961) e il romanzo lirico Malina (1971). Pubblicò anche saggi, racconti e altri drammi radiofonici.

La sera del 26 settembre 1973 incendiò accidentalmente la sua vestaglia di nylon con la sua sigaretta durante un momento di sonno, verosimilmente indotto dai barbiturici che stava assumendo come tranquillanti per superare un periodo di stress da superlavoro: subì numerose ustioni e danni renali che furono fatali. Per alcuni la sua morte per incendio potrebbe essere stata un suicidio.


Frasi di Ingeborg Bachmann

Abbiamo un totale di 4 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

La nostra società è talmente malata che fa diventare malato l'individuo.


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