Biografia di Erzsébet Báthory

Erzsébet Báthory
Nazione: Ungheria    
Erzsébet Báthory nacque a Nyírbátor, Ungheria il 7 agosto 1560 e morì a Csejte, nell'attuale Slovacchia, il 21 agosto 1614. Fu una nobile e una criminale.

Nata in una famiglia protestante dove non erano rari i matrimoni tra consanguinei, venne allevata in un castello in Transilvania e, fin da bambina, manifestò segni di squilibrio mentale. All'eta' di 11 anni fu promessa sposa al conte Ferenc Nádasdy, che sposò poi quattro anni più tardi. Il marito era un abile spadaccino ma era anche lui affetto da turbe sadiche, come del resto altri membri della famiglia di lei.

Erzsébet ebbe una figlia illegittima intorno all'età di 18 anni ma nessun figlio dal marito per i primi 10 anni di matrimonio. Quando questi partì per combattere i turchi, lei iniziò a vestirsi da maschio e a far visita ad una zia. Questa, vedova di quattro mariti morti per sua mano, era forse lesbica e organizzava orge alle quali anche Erzsébet partecipava. In quel periodo conobbe anche una sedicente esperta di magia nera, tale Dorothea Szentes la quale, insieme al suo servo, la iniziò alle arti magiche e incoraggiarono le sue tendenza sadiche.

Più tardi ebbe 4 figli, di cui tre femmine, dal marito. Entrambi erano famosi per la propria crudeltà: in una occasione, pensando che una serva si fosse data malata senza in effetti esserlo, le infilarono tra le dita delle strisce di carta e poi diedero loro fuoco. Pare che, dopo, nessun servo si sia più dato malato per lungo tempo.

Durante un periodo di assenza del marito, una serva, una ragazzina di 12 anni, tentò di fuggire dal castello. Fu catturata, infilata in una gabbia con sbarre di metallo, fatta oscillare contro paletti appuntiti e fatta a pezzi. In un altro caso, per un non meglio precisato motivo, alcune ragazze furono spogliate e condotte in cortile in pieno inverno sotto la finestra della contessa, la quale ordinò di versare su di loro acqua fredda finché non morirono assiderate.

Ma uno degli episodi scatenanti della furia omicida di Erzsébet fu quello relativo al pestaggio di una domestica. Alcune gocce di sangue finirono sulla mano della contessa, la quale si mise in mente che in quel punto la sua pelle fosse ringiovanita. Dopo aver chiesto informazioni agli alchimisti di corte, i quali, timorosi di una sua reazione negativa, le raccontarono di una leggenda, probabilmente inventata, di un vecchio aristocratico che era ringiovanito grazie al sangue di una giovane vergine, Erzsébet si convinse di avere bisogno di quel trattamento, e si ingegnò per procurarsi la materia prima.

Quando nel 1604 il marito morì, lei istituì nel castello un'accademia per l'educazione di ragazze provenienti da famglie benestanti. Ogni tanto una di quelle ragazze spariva: veniva spogliata, incatenata a testa in giù e sgozzata. Non contenta di questo, fece costruire un sorta di automa, detto vergine di ferro, con le fattezze di una giovane donna dai lunghi capelli d'argento. Quando una malcapitata ospite passava accanto all'automa, questo la stringeva con le braccia finché dal petto uscivano delle lame che trafiggevano la preda.

Quando le sparizioni di giovani di buona famiglia giunsero alle orecchie della Chiesa cattolica, l'imperatore Mattia II ordinò un'indagine. Alcuni investigatori entrarono di nascosto nel castello e sorpresero la contessa nell'atto di torturare delle ragazze. Poi, nelle segrete, si imbatterono in svariati cadaveri e donne mutilate più morte che vive.

Erzsébet fu incriminata e murata viva in una stanza del suo stesso castello con giusto una fessura per poter ricevere cibo finché, circa 4 anni dopo, si lasciò morire di fame. Anche altri suoi complici furono condannati, ma essendo non nobili o comunque meno potenti di lei, la loro sorte fu peggiore: la domestica, Ilona, ebbe le dita amputate e venne poi bruciata viva insieme a Dorothea, mentre Ficzkó, il suo valletto nano, fu decapitato e i suoi resti bruciati.

Gli storici sono piuttosto concordi sul fatto che il numero di vittime della contessa si aggiri intorno alle 300 persone. Pare però che siano stati trovati dei diari, forse falsi, forse no. Da tali diari pare che il numero di vittime della contessa si aggirasse intorno alle 650 persone. Se questo corrispondesse a verità, ciò farebbe di lei la più grande assassina seriale della storia.

É quindi abbastanza normale che un personaggio del genere sia passato alla storia con il soprannome di "Contessa Dracula" e che abbia quindi avuto, nell'immaginario collettivo, un posto d'onore insieme proprio al conte omonimo.

Qui i contorni del personaggio storico si stemperano e si confondono con quelli delle opere di fantasia, alimentando l'aura di mistero che circonda la contessa sanguinaria...
Per esempio in alcune opere letterarie e cinematografiche, la contessa Bathory viene sì imprigionata a causa delle sevizie inferte a giovani fanciulle ma, in cella, riceve spesso visite da un uomo che si rivela essere Dracula. Ed è lui a iniziarla alla magia nera.
Siamo certi che altre opere verranno, e contribuiranno ad aumentare il fascino oscuro di questo controverso personaggio.

Per trarre la giusta ispirazione, questa biografia e' stata redatta ascoltando in sottofondo l'album Nordland I del gruppo black metal svedese Bathory.

Vogliamo infine segnalare che non sono note frasi realmente pronunciate dalla contessa. Abbiamo quindi optato per riportare quelle dei suoi personaggi, nelle varie rappresentazioni cinematografiche che la coinvolgono.


Frasi di Erzsébet Báthory

Abbiamo un totale di 1 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Mi hai portato via tutto ciò che amavo. Ora farò dei tuoi peggiori nemici i miei migliori alleati. Ti porterò via tutto ciò che hai di più caro. "Lasciate che i bambini vengano a me". Non è forse quello che dicevi?


Leggi le frasi di Erzsébet Báthory